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Johan & levi: Saggi d'arte

Louvre, mon amour. Undici grandi artisti in visita al museo più famoso del mondo

by Pierre Schneider

publisher: Johan & levi

pages: 192

È indispensabile dare fuoco al Louvre per affermarsi tra i maestri del proprio tempo? Per rispondere a questa provocazione, ne
20.00

Hitler e il potere dell'estetica

by Frederic Spotts

publisher: Johan & levi

pages: 480

Su Adolf Hitler sono stati scritti innumerevoli libri
25.00

Sul design

by Anni Albers

publisher: Johan & levi

pages: 128

Al Black Mountain College, la scuola sperimentale nel North Carolina che aveva accolto i coniugi Albers in fuga dal nazismo, A
18.00

Il paradigma dell'arte contemporanea. Strutture di una rivoluzione artistica

by Nathalie Heinich

publisher: Johan & levi

pages: 272

In un articolo del 1999 Nathalie Heinich proponeva di considerare l'arte contemporanea come un "genere" dell'arte, con precise
27.00

Il quadro che mi manca

by Giorgio Soavi

publisher: Johan & levi

pages: 320

Un'avidità famelica accompagna lo sguardo di Giorgio Soavi nelle sue ricognizioni artistiche
24.00

Il Novecento di Baudelaire. L'arte evanescente

by Adolfo Tura

publisher: Johan & levi

pages: 120

Fulcro di questo saggio è una particolare evoluzione della pittura a partire da quella modernità che Charles Baudelaire ha con
16.00

Lo strano posto della religione nell'arte contemporanea

by James Elkins

publisher: Johan & levi

pages: 160

A chi ama l'arte non sarà sfuggito un fatto tanto eclatante quanto poco dibattuto: l'assenza nelle gallerie e nei musei di art
24.00
28.00

Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell'infrasottile

by Elio Grazioli

publisher: Johan & levi

pages: 88

Fin dagli esordi Duchamp ha intrecciato con la fotografia un rapporto fecondo che ha attraversato la sua opera a più livelli,
16.00

Cacciatori d'arte. I mercanti di ieri e di oggi

by Yann Kerlau

publisher: Johan & levi

pages: 250

Visionari, uomini d'affari, spericolati avventurieri con il pallino dell'arte e un'infatuazione infantile per il rischio. Stanare i van Gogh di domani è l'ossessione che da sempre spinge i mercanti più intrepidi a battere strade ignote rastrellando studi e scommettendo tutto su pittori incompresi o troppo in anticipo sui tempi. In anni recenti, tuttavia, la truffa dei falsi che ha mandato alla rovina una delle più rispettabili gallerie newyorkesi, Knoedler, ha messo allo scoperto il marcio di una professione che può presto degenerare in becera speculazione. Yann Kerlau narra la folgorante ascesa e le alterne vicende di alcuni fra i più celebri cacciatori di artisti dall'Ottocento ai giorni nostri: dal primo fervido sostenitore degli impressionisti, Théodore Duret, fautore di quel giapponismo cui Gauguin, van Gogh e Monet saranno tanto debitori, a Paul Durand-Ruel, che poco dopo spalanca ai "rifiutati" le porte del mercato americano; da un fuoriclasse nella tattica delle vendite come l'indolente Ambroise Vollard, allo scaltro Daniel-Henry Kahnweiler, divenuto il mercante di Picasso nonostante un esordio poco promettente, fino all'eccentrica Peggy Cuggenheim, l'ereditiera americana che con l'aiuto di consiglieri d'eccellenza scova gli artisti più all'avanguardia per la sua galleria newyorkese. Giunti ormai ai giorni nostri, è il turno di un pubblicitario consumato come Charles Saatchi, approdato all'olimpo dell'arte elevando l'artista a marchio di fabbrica...
25.00

L'arte non evolve. L'universo immobile di Gino De Dominicis

by Guercio Gabriele

publisher: Johan & levi

pages: 128

Priva di radici accertabili, sganciata dalla sequenzialità di un prima e un dopo, l'opera d'arte abbatte le barriere del tempo
15.00

L'arte nello spazio urbano. L'esperienza italiana dal 1968 a oggi

by Alessandra Pioselli

publisher: Johan & levi

pages: 218

Arte pubblica: termine che evoca esperienze molto diverse fra loro, dalle operazioni politiche ad altre più ludiche, progetti di trasformazione effimera di luoghi e paesaggi, azioni partecipative, piccoli gesti quotidiani portati all'aperto, forme di esplorazione attiva dei territori. Ma qual è stata la via italiana a questa pratica artistica? Gli artisti hanno seguito molteplici strade, reinventando il rapporto con lo spazio e con il pubblico all'interno della dimensione urbana. Alessandra Pioselli sceglie come punto di partenza il 1968, con il suo peculiare bagaglio critico ed espressivo, e lo colloca sullo sfondo delle vicende politiche ed economiche italiane. Gli artisti escono nella città, contestano, ironizzano, si calano nel sociale e si fanno voce di un'incalzante energia collettiva. Dai temi della lotta per la casa e per il lavoro discende una mappatura fatta di luoghi forse periferici ma nevralgici, di azioni militanti e di riletture "altre" del concetto di bene culturale. Lungo gli anni settanta, poi, il ruolo di animatori quali Enrico Crispolti, Riccardo Dalisi, Ugo La Pietra e altri fa da contrappunto a quello di gruppi come il Collettivo Autonomo di Porta Ticinese o il Laboratorio di Comunicazione Militante a Milano, che declinano in chiave non autoriale il tema della protesta e della militanza: la scultura ambientale si diffonde con una rinnovata funzione civica. Tramontata la stagione della partecipazione popolare, con gli anni ottanta il fronte si frantuma e si differenzia...
21.00

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