Libri di John W. O'Malley
Quando i vescovi si riuniscono. Un confronto tra i concili di Trento, Vaticano I e Vaticano II
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 132
John W
Vaticano I. Il concilio e la genesi della Chiesa ultramontana
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 240
Convocato da papa Pio IX, il Concilio Vaticano I si riunì dal dicembre 1869 al luglio 1870 nel transetto nord della basilica d
I gesuiti e il Papa
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 170
Da quando nel 1540, quasi cinque secoli fa, Paolo III istituì ufficialmente la Compagnia di Gesù, gesuiti e papato sono legati da una relazione speciale che ha attraversato la storia della Chiesa e della modernità. Da subito, con il loro 'quarto voto', i gesuiti dichiarano obbedienza incondizionata verso il pontefice, ponendosi come strumento al servizio dei disegni di Roma dapprima nella strategia missionaria e poi anche nella formazione delle classi dirigenti e nei rapporti con le grandi istituzioni politiche europee. Ma questo rapporto esclusivo e intenso non è stato sempre fluido e in armonia: ha conosciuto, anzi, momenti di grande difficoltà e incomprensione, come nel XVIII secolo, quando la Compagnia fu soppressa da papa Clemente XIV o in tempi più recenti, dopo il Vaticano II, per le acute tensioni con Paolo VI prima e Giovanni Paolo II poi. Con il suo stile consueto, di grande rigore storico abbinato a una capacità di narrare in modo sapido e avvincente le vicende umane dei protagonisti, John O'Malley dipinge in questo libro un colorato affresco nel quale il rapporto singolare, tumultuoso e variegato, tra gesuiti e papato si muove sul palcoscenico ben più ampio delle vicende storiche e politiche, tra svolte clamorose e colpi di scena, tragedie e risalite, polvere e onori, fino ad arrivare all'evento più inatteso: il primo papa gesuita della storia, Francesco.
Gesuiti. Una storia da Ignazio a Bergoglio
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 145
L'elezione a papa di Jorge Mario Bergoglio ha innescato un forte processo di rinnovamento che sta segnando profondamente la vita della Chiesa. Tra le grandi novità c'è anche il suo essere gesuita, il primo papa gesuita della storia: un'eventualità parsa per secoli quasi impensabile, che ha suscitato un'ondata di curiosità nei confronti della Compagnia di Gesù. Chi poteva soddisfare questo diffuso interesse meglio di un grande storico della Chiesa appartenente proprio all'ordine dei gesuiti, quale John O'Malley? Impresa non facile: quella della Compagnia di Gesù è infatti una storia ricca e complessa, abbraccia secoli, culture e continenti diversi ed è stata oggetto di giudizi molto contrastanti. Perché i gesuiti divennero quasi da subito anche poeti, astronomi, architetti, antropologi, imprenditori teatrali e molto altro, in un coinvolgimento nella cultura laica che non aveva precedenti per un ordine religioso e che finì per essere interpretato in modo dualistico: i gesuiti o erano santi o erano demoni. La ricostruzione di O'Malley ci restituisce un ritratto a tutto tondo dell'ordine, tra soppressioni e rifondazioni, fama e martirio, in un vivace racconto che parte da Ignazio per arrivare a papa Francesco, volutamente sintetico e concreto, narrato con lo stile che è ormai la cifra di O'Malley: riferimento rigoroso alle fonti storiche e attenzione al dettaglio umano.
Trento
Il racconto del Concilio
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 280
Il Concilio di Trento (1545-1563) fu il tentativo della
Chiesa cattolica di mettere ordine ‘a casa propria’ in
risposta alla Riforma protestante. Con i suoi sofferti
diciott’anni di lavori, ha rappresentato uno degli
snodi più significativi della storia della Chiesa
moderna, segnando profondamente il cattolicesimo
per i secoli a venire. Eppure capire cosa successe a
Trento non è mai stato facile, così come diverse, e
spesso del tutto opposte, sono le considerazioni sulla
sua eredità. C’è chi lo ritiene il simbolo della fierezza
e dell’identità cattolica, addirittura una panacea
dei mali della Chiesa e della società, e chi invece lo
giudica l’emblema della Controriforma, qualcosa che
sa di ritorno indietro e di oscurantismo.
Il grande storico americano John O’Malley fa giustizia
di questi tratti mitologici o mistificatori restituendoci,
proprio nel 450° anniversario della chiusura
del Concilio, il racconto vivido di un momento
decisivo della storia europea non solo religiosa, ma
anche politica, culturale e sociale.
I lavori del Concilio ebbero quale ingombrante
compagnia le guerre e le minacce di guerra tra i
regnanti europei, come pure l’attacco ottomano
alla cristianità. I protagonisti politici del momento,
tra cui non bisogna dimenticare lo stesso pontefice,
avevano interessi diretti e personali nelle questioni
affrontate dai padri conciliari, le cui decisioni
tentarono ovviamente di condizionare. E sul versante
interno era fortissima la provocazione della
Riforma luterana, che a gran voce denunciava lo
squallore in cui era precipitata la pratica religiosa.
Eppure, con queste premesse e con le innumerevoli
incomprensioni e risentimenti che rischiavano
ogni giorni di portare fuori strada il Concilio, esso
riuscì a canalizzare gli impulsi positivi provenienti
da diverse parti del mondo cattolico e a dare concretezza
e sistematicità alle esigenze di riforma
della Chiesa. Se su alcuni temi, come l’autorità
papale o il peso della Curia romana, Trento non riuscì
a deliberare, su altri venne raggiunto un notevole
consenso. Oltre alle decisioni in materia dottrinale,
in risposta alle sollecitazioni luterane, il
Concilio pose, ad esempio, le basi per una riforma
del clero, in particolare riguardo ai compiti dei
vescovi, allora più ‘signori’ delle diocesi che ‘pastori’, agli ordini monastici e alla corretta formazione
dei sacerdoti, con l’istituzione dei seminari.
Risultati non da poco, considerando anche il succedersi
di tre papi nell’arco del Concilio, le interruzioni,
gli spostamenti di sede, le difficoltà logistiche e
perfino la minaccia di una pestilenza. Tutti aspetti di
cui O’Malley, basandosi su una ricerca di prima
mano sugli atti conciliari, come nel suo ormai classico
libro sul Vaticano II, offre una narrazione avvincente,
svelando intrighi e retroscena e facendo rivivere
l’evento conciliare anche attraverso dettagli
minori ma significativi quali le condizioni meteo o le
esigenze di accudimento dei cavalli che trainavano
le carrozze dei protagonisti, come solo i grandi storici
sanno fare.
Storia Dei Papi
by John W. O'Malley
publisher: Fazi Editore
pages: 416
Nato dalla rielaborazione della popolare serie di lezioni-audio \\2000 anni di storia papale\\, storia dei papi di o`malley ri
Che cosa è successo nel Vaticano II
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 400
Nei quattro anni delle sue sessioni, il Concilio
Vaticano II colpì l’attenzione dei media con le
coreografiche cerimonie pubbliche, mentre i
suoi accesi dibattiti occupavano spesso le
prime pagine dei giornali. Non si trattava di un
interesse superficiale: l’opinione pubblica di
tutto il mondo percepiva la portata delle grandi
trasformazioni in atto nella Chiesa cattolica.
Per giudizio unanime, il Concilio è considerato
il più importante evento religioso del XX secolo,
i cui effetti e risonanze si propagarono ben
oltre i confini della compagine ecclesiale.
Questo di John O’Malley è il primo libro – solidamente
fondato sulla documentazione ufficiale
– a offrire una narrazione, scorrevole e
avvincente, di che cosa accadde nel Concilio,
dal momento in cui Giovanni XXIII lo annunciò il
25 gennaio 1959, fino alla conclusione l’8 dicembre
1965. I grandi temi che emergono dal racconto,
sapientemente collocati nel loro contesto
storico-teologico, diventano illuminanti
chiavi di lettura per comprendere ciò che era
in gioco nelle assise conciliari.
Che cosa è successo nel Vaticano II restituisce
il ‘dramma’ del Concilio attraverso i colori
vividi dei suoi personaggi e dei loro aspri conflitti.
Lasciandosi alle spalle le logore categorie
di ‘progressisti’ e ‘conservatori’, O’Malley
disegna una cornice interpretativa a partire
dai tre grandi problemi di fondo che hanno
attraversato il Vaticano II, tra loro strettamente
connessi: il rapporto tra identità e cambiamento;
la relazione tra centro (papato) e periferia
(vescovi) nel governo; lo stile secondo cui
la Chiesa esercita la sua missione. È soprattutto
sotto quest’ultimo profilo che il Vaticano II
mostra la sua novità rispetto ai concili precedenti,
la sua impronta riformatrice. Il rinnovamento
da esso avviato si ispirava alle fonti
bibliche e patristiche: paradossalmente fu con
questo ritorno all’antico che la Chiesa ‘entrò’
nel XX secolo dopo un lungo periodo di antagonismo
rispetto alla modernità. Non si trattò
affatto di una strategia accomodante verso lo
spirito del tempo, ma dell’espressione di valori che si rifacevano alle origini stesse del cristianesimo.
La più nitida percezione della Chiesa
come soggetto in cammino nella storia favorì
nel Concilio il passaggio a uno stile improntato
al dialogo, all’ascolto dei ‘segni dei
tempi’, alla simpatia nei confronti dell’umanità.
Il Vaticano II non inventò questo stile né intese
dire che fosse assente nella Chiesa, ma lo
mise autorevolmente in evidenza perché fosse
contemplato, ammirato e realizzato, stabilendo
così un equilibrio tra continuità e mutamento,
centro e periferia, fermezza e flessibilità,
verticale e orizzontale, un bilanciamento
da custodire con cura per la vitalità stessa dell’istituzione
cattolica nella storia.
Sta dentro queste sponde il laborioso e incompiuto
percorso della recezione del Concilio: il
suo dono resta affidato alla responsabilità
della Chiesa perché possa dispiegare tutti i
suoi provvidenziali effetti.
Quattro culture dell'Occidente
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 250
Cosa ha a che fare Atene con Gerusalemme? Vale a dire, cosa hanno in comune la cultura dell'uomo e la trascendenza dell'esperi
Che cosa è successo al Vaticano II?
by O'Malley John W.
publisher: Vita e pensiero
pages: 400
Il libro costituisce l'occasione per mettere a tema alcune questioni importanti per una corretta comprensione del Concilio e d
I primi gesuiti
by John W. O'Malley
publisher: Vita e pensiero
pages: 524
I primi gesuiti è un suggestivo affresco sulla nascita, gli ideali originari e le febbrili attività dispiegate in Italia e nel mondo dal più grande ordine religioso dell’età moderna, considerato dai suoi inizi fino alla morte del primo successore di sant’Ignazio. Dediti alla vita “apostolica” e a procurare con ogni mezzo la “salute delle anime” – ma anche il bene dei corpi – delle comunità, dei popoli e dei loro sovrani -, i gesuiti della prima generazione offrirono un contributo determinante per lo strutturarsi del rapporto tra Chiesa e società dei secoli successivi, operando nel campo dell’istruzione scolastica, delle opere assistenziali, della produzione scientifica e intellettuale, della relazione tra fede e politica.
La ricerca storica di O’Malley dà conto dei legami fra Compagnia di Gesù e Concilio di Trento, nonché dei rapporti intrattenuti da Ignazio e i suoi compagni con le massime autorità della Chiesa. Intuizioni profonde, missioni in terre lontane, fascino sugli umili e sui potenti, alte conoscenze mai ostentate, rifiuto di cariche ecclesiastiche e tuttavia estrema autorevolezza, pensiero;rigoroso ma anche aperto al nuovo, grande capacità di adattamento: la storia dei primi gesuiti suscita stupore, ammirazione e un interesse che non è solo di natura religiosa. Essa infatti si lega ad alcuni nodi interpretativi centrali nel dibattito storiografico, quali il passaggio della ‘crisi’ tardomedievale alla Chiesa dell’età moderna, l’avvio della Controriforma e il significato del cattolicesimo rispetto a quel complesso di forze e tendenze dal cui fondersi, in un unico crogiuolo, si delineò la fisionomia dell’Europa.