Rubbettino: Saggi
L'economia sociale di mercato e i suoi nemici
publisher: Rubbettino
pages: 468
Il modello dell'economia sociale di mercato, delle scuole di Ordo di Friburgo di Walter Eucken e Franz Böhm e di Francoforte e Colonia di Ludwig Erhard e Alfred Müller-Armack col bilancio in pareggio, la stabilità monetaria, il mercato di concorrenza, la tutela sociale basata su merito e responsabilità e la prevalenza del diritto privato sul pubblico, è alla base del miracolo economico tedesco iniziato nel dopoguerra così come l'italiano si avvalse delle parallele teorie di Luigi Einaudi. Questi principi hanno influenzato il Trattato europeo di Roma e quello dell'Euro. Nello scontro con le dottrine dello stato sociale assistenzialistico e con i precetti keynesiani del pieno impiego basato sul deficit, questo modello ha subito degenerazioni e fraintendimenti. Resta tuttavia d'estrema attualità per capire e valutare l'azione della Bce in confronto alla Federal Reserve, il nuovo patto fiscale dell'eurozona e le possibili politiche pro crescita.
I valori hanno bisogno della religione?
publisher: Rubbettino
Una sola moltitudine. Saggio sull'identità italiana
by Michele Rossi
publisher: Rubbettino
pages: 339
Che cosa significa essere Italiani oggi? Quali sono stati e continuano a essere gli elementi fondativi dell'identità nazionale e dello spirito unitario? Le opere letterarie conservano ancora una qualche incidenza nelle dinamiche identitarie del Paese? Il libro si propone di esplorare questa rete di questioni e fornire una serie di risposte sui principali nuclei identitari che hanno preso forma nel corso di una storia millenaria. Perché solo muovendo da un'attenta e rigorosa riflessione sugli elementi costitutivi della nostra identità, si può dare spiegazione al progressivo affievolirsi del sentimento identitario nei connazionali e porre freno all'espandersi del vuoto di valori e comuni memorie. Prefazione di Marino Biondi.
La società dei giusti. Parabola storica dello gnosticismo rivoluzionario
by Luciano Pellicani
publisher: Rubbettino
pages: 635
Al centro di questo libro ci sono le tragiche vicende che hanno avuto come protagonista uno dei più straordinari tipi antropologici dell'intera storia dell'umanità: il rivoluzionario di professione. Emerso dalla catastrofe culturale generata dalla dirompente avanzata della Modernità, colui che abbraccia la rivoluzione come un "Beruf" è un uomo assetato di assoluto che il disincanto del mondo ha trasformato in un "orfano di Dio" dominato dalla nostalgia del totalmente Altro. Incapace di accettare la realtà, egli aspira a costruire, alla luce di una dottrina soteriologica - la Gnosi dialettica che proclama di essere il "risolto enigma della Storia", un Mondo Nuovo nel quale tutto sarà conforme al Desiderio e l'Umanità potrà finalmente prendere nelle sue mani lo scettro di Dio. La meta del rivoluzionario di professione è la comunità evangelica, basata sulla eguaglianza e la fratellanza planetaria; ma, per giungervi, egli crede che non vi sia altra via che la guerra di annientamento contro gli adoratori di Mammona, che, rendendo sovrana la legge della mercificazione universale, hanno tutto profanato e degradato. Di qui la vocazione pantoclastica della rivoluzione gnostica, che non può tollerare che resti in piedi una sola pietra del vecchio mondo, corrotto e corruttore; di qui altresì l'inevitabile esito distruttivo e autodistruttivo del suo progetto di purificare l'esistente attraverso il terrore di massa e la politica della tabula rasa.
Gramsci e Turati. Le due sinistre
by Alessandro Orsini
publisher: Rubbettino
pages: 169
Che cosa significa essere di sinistra? Questo libro si propone di ricostruire i modelli pedagogici alla base delle due principali culture politiche della sinistra, rappresentate da Gramsci e da Turati. Mentre moriva in esilio, Filippo Turati era descritto da Palmiro Togliatti come un uomo spregevole. La sua figura, ricoperta di discredito, è rimasta nell'ombra. Antonio Gramsci, invece, è stato celebrato come uno dei padri nobili della sinistra democratica italiana. La sua riflessione è stata paragonata da Benedetto Croce a un messaggio pedagogico universale di amore e di comprensione verso le ragioni degli avversari. La documentazione esistente è in grado di confermare il giudizio del senso comune e della storiografia dominante? Gramsci educò a rispettare o a disprezzare gli avversari politici? È stato un teorico della pedagogia della tolleranza o dell'intolleranza? Ha tessuto l'elogio dell'ascolto o dell'insulto? E Turati? È stato davvero uno "zero" in fatto di teoria politica, come scrisse Togliatti? Attraverso il metodo dell'analisi culturale comparata, l'autore esplora l'intera opera gramsciana, ponendo a confronto il progetto educativo dei riformisti con quello dei rivoluzionari.
La modernizzazione incompiuta nel Mezzogiorno borbonico
1738-1746
by Caridi Giuseppe
publisher: Rubbettino
pages: 222
Sotto il marchese di Montelegre, incaricato da Madrid nel 1738 di sostituire il Santisteban alla guida del governo napoletano,
Il discorso letterario sulla nazione. Letteratura e storia d'Italia
by Biondi Marino
publisher: Rubbettino
pages: 310
Il volume è un'analisi dei temi e delle figure letterarie che fondano nei secoli l'unità della nazione in cammino
Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee. 1830-1861
by Eugenio Di Rienzo
publisher: Rubbettino
pages: 229
Il Regno delle due Sicilie terminò la sua esistenza a seguito di un processo di decomposizione interna accelerato dal moto risorgimentale che portò all'unificazione del nostro paese? Oppure a provocare il crollo del regime borbonico fu decisiva la pressione delle grandi "Potenze marittime" (Francia e Inghilterra) che, dalla metà del XIX secolo, tentarono di trasformare il Mezzogiorno in una colonia economica e in un avamposto strategico funzionale alla loro strategia mediterranea? Il volume di Eugenio Di Rienzo risponde a questi interrogativi, alla luce di una documentazione inedita, proveniente dagli archivi diplomatici francesi, inglesi, austriaci, russi, spagnoli, analizzando la lunga agonia del Regno di Napoli in una durata che va dal conflitto commerciale ingaggiato con la Gran Bretagna nel 1840, ai riflessi internazionali della rivoluzione del 1848, alla Guerra di Crimea, alla distruzione del vecchio equilibrio europeo successiva alla presa di potere di Napoleone III. Senza nessuna nostalgia neoborbonica ma con una grande attenzione ai problemi della storia presente, questo saggio suggerisce inoltre che la stessa debolezza geopolitica, che determinò il crollo del "Piccolo Stato" napoletano, avrebbe condizionato, fino ai nostri giorni, il destino della "Media Potenza" italiana nel segno di un passato destinato a non passare.
Credere nello Stato? Teologia politica e dissimulazione da Filippo Il Bello a Wikileaks
by Carlo Lottieri
publisher: Rubbettino
pages: 196
Un'istituzione quale lo Stato moderno, che fin dai suoi primi passi si è autorappresentata quale sovrana e interprete di un potere assoluto (libero da ogni vincolo), è del tutto incomprensibile se non si coglie il legame che da sempre essa intrattiene con la teologia. Dal momento che pretende obbedienza e rivendica un controllo monopolistico della forza sul territorio, lo Stato intreccia insomma questioni istituzionali e religiose: prima rivendicando una legittimazione di carattere sacrale e utilizzando la religione quale instrumentum regni, poi prospettandosi come alternativa metafisica e fonte autentica di ogni possibile salvezza e, infine, interpretando il venir meno di ogni trascendenza e il trionfo dello strumentalismo. Il presente volume, che evoca un gran numero di questioni e autori senza avere la presunzione di individuare una soluzione definitiva a dibattiti tanto complessi, traccia un percorso volto a chiedersi se si possa davvero aver fede nello Stato, facendone il senso ultimo della nostra esistenza, e prestar fede a quanto affermano gli ideologi schierati a sua difesa. Il tema della teologia politica e quello della dissimulazione - dello Stato quale fonte di occultamento della realtà - sono d'altro canto strettamente legati, dato che l'aperta sfida che il potere moderno ha lanciato alle confessioni religiose propriamente dette lo ha costretto a moltiplicare le falsificazioni e gli inganni.
Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011
publisher: Rubbettino
pages: 259
Le differenze di sviluppo fra il Nord e il Sud del paese cominciarono ad attrarre l'attenzione di uomini di cultura, politici, economisti, storici, geografi, a partire dagli anni Settanta dell'Ottocento, prima in Italia e poi anche all'estero. Da allora il dibattito non si è mai arrestato. Il perdurare di una questione meridionale in Italia deriva proprio dalla persistenza di uno squilibrio fra due aree territoriali all'interno degli stessi confini nazionali. Divari di sviluppo esistono anche in altri paesi. In Italia, tuttavia, il dualismo fra Nord e Sud è particolarmente forte e si è rivelato finora irriducibile, nonostante gli interventi realizzati. Argomento del libro è l'economia del Mezzogiorno d'Italia nei 150 anni dall'Unità al primo decennio del XXI secolo. I temi affrontati sono quelli delle differenze fra Nord e Sud nei decenni immediatamente successivi all'Unità (Cap. 1), del prodotto prò capite per regione e, poi, nel Nord e Sud (Cap. 2), del mercato del lavoro (Cap. 3), della produttività (Cap. 4). Alcuni dei materiali raccolti e ordinati, sono presentati nell'appendice statistica del volume.