Books of Giuseppe Antonelli
Il piacere del significante. Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia
by Giuseppe Antonelli
publisher: Cesati
pages: 364
Il piacere del significante, per chi studia la lingua, è innanzitutto piacere della scoperta
Il mondo visto dalle parole. Un viaggio nell'italiano di oggi
by Giuseppe Antonelli
publisher: Solferino
Ogni lingua sceglie nel tempo il proprio modo di dire il mondo
Il museo della lingua italiana
by Giuseppe Antonelli
publisher: Mondadori
pages: 366
Aprire questo libro significa entrare in un ideale museo della lingua italiana e attraversare, pagina dopo pagina, una storia
Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica
by Giuseppe Antonelli
publisher: Laterza
pages: 135
L'epoca in cui viviamo si definisce post-ideologica
Il museo della lingua italiana
by Giuseppe Antonelli
publisher: Mondadori
pages: 366
La lingua italiana non ha mai avuto un suo museo
Il sentimento della lingua. Conversazione con Giuseppe Antonelli
publisher: Il mulino
pages: 143
Come storico della lingua italiana, avverto anche l'esigenza di un certo impegno civile: diffondere la padronanza della lingua
Volgare eloquenza. Come le parole hanno paralizzato la politica
by Giuseppe Antonelli
publisher: Laterza
pages: 135
L'epoca in cui viviamo si definisce post-ideologica
La lingua in cui viviamo. Guida all'italiano scritto, parlato, digitato
by Giuseppe Antonelli
publisher: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pages: 272
L'italiano perfetto non esiste, e non è mai esistito
L'italiano nella società della comunicazione 2.0
by Giuseppe Antonelli
publisher: Il mulino
pages: 270
Che ne è dell'italiano nel villaggio reso sempre più globale dal web 2.0 e dai social network? Quali sono le strategie che la comunicazione mmtimediale adotta nel parlato e nello scritto? Il volume si sofferma sugli usi dell'italiano che nel periodo recente hanno conosciuto la loro prima diffusione (Internet, smartphone, whatsapp) o un significativo rinnovamento (come la lingua dei politici digitati). Ma gli spunti sono molti: dal cybertesto dei videogame alla lingua della nuova narrativa, della pubblicità, delle fiction tv.
Un italiano vero. La lingua in cui viviamo
by Giuseppe Antonelli
publisher: Rizzoli
pages: 260
L'italiano perfetto non esiste, e non è mai esistito. L'italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. In pochi anni si è passati dall'epistola all'e-pistola: e-mail, chat, messaggini, social network. E così - per la prima volta nella sua storia l'italiano si ritrova a essere non solo parlato, ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Giuseppe Antonelli racconta la storia di ognuno di noi: noi che scrivevamo le lettere e oggi scriviamo su Whatsapp. Ci accompagna tra sigle e parole inglesi, tra punteggiatura ed email, tra dialettismi ed espressioni alla moda. Con un tono agile e godibile, ci spiega come si stanno modificando alcuni aspetti della grammatica. Ricostruisce il passaggio epocale dall'italiano all'e-taliano: dai cyberpioneri al salto con l'hashtag, passando per le leggende metropolitane sugli effetti del computer e sulla lingua degli sms. Un libro per tutti: per quelli che "digito ergo sum", ma anche per quelli che quando sentono chiocciola pensano ancora alle lumache.
Manuale di linguistica italiana. Storia, attualità, grammatica. Ediz. mylab. Con eText
publisher: Pearson
pages: 309
Questo manuale offre un panorama delle principali questioni riguardanti la storia e l'attualità della lingua italiana
Comunque anche Leopardi diceva le parolacce. L'italiano come non ve l'hanno mai raccontato
by Giuseppe Antonelli
publisher: Mondadori
pages: 177
Il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto e anche l'italiano vorrebbero farci credere - non si sente tanto bene. Continuano a ripeterci che la nostra lingua si sta corrompendo, contaminata dall'inglese e minacciata da Internet e dai messaggini. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero cosi? Siamo sicuri che l'italiano virtuale sia quello di facebook e Twitter e non quello scolastico-burocratico che ci spinge a dire "recarsi", "presso", "effettuare"; "dimenticare" e non "scordare", "prendere" e non "pigliare", "egli" e non "lui"; mai e poi mai "ma però"? Con ironia e intelligenza, Giuseppe Antonelli decide di sfidare i luoghi comuni del conservatorismo e del perbenismo linguistico. Affrontandoli uno dopo l'altro, fa a pezzi gli ingiustificati pregiudizi che troppo spesso si tramandano riguardo alla nostra lingua. E lo fa con argomentazioni brillanti e irresistibilmente divertenti, puntando sui giochi di parole ("Quando c'era egli", "Una gita sul pò", "Non ci sono più le mezze interpunzioni") e su un ricco campionario di esempi e di aneddoti che coinvolgono i nomi più grandi della letteratura italiana: da Leopardi a Manzoni, da Gadda a Manganelli. E non si limita a polemizzare con la paura dei neologismi o a dimostrare che si possono usare anche formule come "a me mi", ma addirittura si spinge fino alla (parziale) riabilitazione delle parolacce e delle vituperatissime abbreviazioni che si usano negli sms e nelle chat.