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Il cerchio incantato del linguaggio

Il cerchio incantato del linguaggio

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23.24
Vjaceslav Ivanov, poeta simbolista, è senza dubbio figura di rilievo nel primo Novecento russo, di cui esprime le problematiche e alcuni orientamenti critici. La sua opera si presenta come un fenomeno complesso, in cui non soltanto è formulata una precisa visione del mondo, ma emerge la domanda sul senso della scelta di scrivere. In tale prospettiva, la creazione letteraria ivanoviana rivela una dimestichezza inconsueta con la filosofia. Questo saggio, partendo dall’indagine sulla concezione di parola e linguaggio del poeta, intende mettere in luce le radici filosofiche del suo pensiero in rapporto sia con la tradizione sia con la riflessione contemporanea. Si evidenzia così la tormentata relazione tra tradizione e modernità, entro cui matura la concezione ivanoviana. Più che sulla linea di un immanentismo formalistico-strutturale, proprio di un certo simbolismo, essa si muove verso un romanticismo platonizzante, in cui la parola conserva la nostalgia per «la pienezza celeste perduta», per la propria densità ontologica. Ma il radicamento nell’alveo della tradizione, proprio di Ivanov e di altri autori del pensiero religioso d’inizio secolo quali Pavel Florenskij e Vladimir Ern, pur sconfinando in un appassionato rifiuto delle istanze culturali della modernità, paradossalmente appare anch’esso figlio della modernità, che tra Ottocento e Novecento, in tutta Europa, a Occidente come a Oriente, appare impegnata nella critica di se stessa. Lo studio della cosiddetta specificità russa diventa così una ricerca sulle innegabili radici comuni che improntano la cultura europea.
 

Author biography

Maria Candida Ghidini ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze filologiche, linguistiche e letterarie presso l’Università Cattolica di Milano. Si occupa della letteratura del primo Novecento russo, studiando soprattutto il rapporto con il pensiero filosofico e linguistico europeo. Ha scritto diversi saggi, oltre che su Ivanov, sul filosofo e linguista Gustav Spet. Una sua traduzione dell’Idiota di F.M. Dostoevskij è in corso di stampa presso le edizioni Frassinelli.

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